Disney Italia: storia senza peli sulla lingua...

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Debris
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Disney Italia: storia senza peli sulla lingua...

Messaggioda Debris » mar dic 05, 2006 9:45 am

Lo sò che non riguarda nè anime nè manga ma il topastro...ma posso chiedervi di perderci 5 minuti a leggere queste due note ( va bhè ci vogliono più di 5 minuti a pagina) non perchè lo segnalo io...ma perchè ve ko dice Dino Buzzati?? :D


Af news ha segnalato un'interessante,davvero interessante,ed articolato studio sulla Disney Italia,sulla evoluzione nel tempo dei modelli educativi sottesi alla realizzazione di uno dei giornalini più diffusi in Italia ....uno studio realizzato da Fausto De Salvia e pubblicato,online,sul sito di Storia futura..e che non casualmente si apre con una bella noticina di Dino Buzzati...

Colleghi e amici, quando per caso vengono a sapere che io leggo volentieri le storie di Paperino, ridono di me, quasi fossi rimbambito. Ridano pure. Personalmente sono convinto che si tratta di una delle più grandi invenzioni narrative dei tempi moderni ( Buzzati, 1968, p. 5).


L'opera è in due parti,è piuttosto interessante da leggersi e non sembrerebbe il tipico mattone...anche se forse sarebbe opportuno stampare le due pagine per leggersele con un pò di calma...

Le due note sono in questi link:

http://www.storiaefuturo.com/articoli.php?id=37

Parte 1

http://www.storiaefuturo.com/articoli.php?id=71

Parte 2

Date un'occhiatina anche alla bella nota di accompagnamento di Af news...merita..

Disney in Italia: storia senza peli sulla lingua


Dal vivace circuito degli esperti italiani (ddbit) che catalogano (per puro spirito amatoriale) a livello mondiale le opere targate Disney, contribuendo al mega-archivio INDUCKS (il "Vangelo" dei disneyani), ci giunge la segnalazione di uno studio dei modelli educativi di Topolino, interessantissimo e tranchant. Lo studioso è Fausto De Salvia e la dettagliata ricerca è pubblicata (aprile 2004) online nel sito della rivista di storia e storiografia Storia e Futuro. Vi si legge che gli autori italiani che lavoravano sui personaggi targati Disney, una volta (tanto, davvero tanto tempo fa) potevano esprimersi tanto liberamente da mettere in discussione e criticare anche aspramente la nostra società, in barba all'allora sconosciuto politcally correct. Poi, l'appiattimento, la crisi d'identità, il perbenismo, il "settimanale per tutta la famiglia", l'attualità, le storie "neutre", la semplificazione in nome del politically correct ecc. ecc. ecc... Nello studio si trovano stimolanti brani di interviste a dirigenti, redattori, direttori (Claretta Muci, per esempio, giustificava il passaggio da un unico redattore addetto al controllo delle sceneggiature all'odierno "comitato di redazione" che vaglia i soggetti, come strumento per superare il fatto che "le storie attuali sono più brutte di quelle di una volta"). "La Disney" afferma De Salvia," trovatasi fra le mani un periodico ormai italiano a tutti gli effetti, ne ha fatto gradualmente il portavoce della propria visione del family entertainment , nella quale al dichiarato rispetto per i valori tradizionali si unisce l'impossibilità di schierarsi apertamente contro gli aspetti degenerati della contemporaneità, più volte in passato presi di mira dagli autori di casa nostra. E nel volgere di un decennio i risultati di questa politica editoriale sono diventati visibili a tutti...". Un'analisi storica senza peli sulla lingua in quanto scientifica, in cui entrano in gioco la televisione, i manga, l'11 settembre e molto altro. Da leggere per conoscere, capire, ragionare su un fenomeno dell'editoria per bambini. Lo studio è pubblicato online in due parti, che potete leggere integralmente qui: parte prima - parte seconda.

Fonte http://www.afnews.info/

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